Cracking Cinema Cavo è un progetto che coinvolge elbani e turisti. Vuole rimettere in sesto il cinema del paese in quell'angolo di paradiso naturale che si chiama Cavo. Per il bene dell'Elba, per il bene di tutti. 

Che cos'è Cracking Cinema Cavo?

Cracking Cinema Cavo significa anche passione per il territorio e attenzione alle dinamiche che lo riguardano. Per questo, soprattutto per questo, abbiamo intervistato i protagonisti di questa iniziativa. Dopo la prima parte della raccolta fondi infatti ci siamo incuriositi e abbiamo notato molta partecipazione.

Come funziona Cracking Cinema Cavo

Semplice: fai una donazione, minimo 20 euro e ricevi un granchio fucsia (per farlo contatta il comitato su Facebook!) e contribuisci a raccogliere fondi per la restaurazione e il mantenimento del cinema che sarà.

Interessati dall'iniziativa ne volevamo sapere di più. Così ci ha risposto Guido MutiPresidente del Comitato Pro Riapertura del Cinema all’aperto di Cavo.  

Ricapitoliamo: qual è il vostro obiettivo?

L’obiettivo è quello di riaprire lo spazio che fino a circa dieci anni fa ospitava il cinema all’aperto di Cavo, all’isola d’Elba. Un’area ubicata nel cuore del Paese, che oggi versa in uno stato di totale degrado e che potrebbe invece tornare a essere un importante luogo di aggregazione per l’intera comunità di residenti e villeggianti.

Da dove è nata l'idea?

L’idea di Cracking Cinema Cavo è nata da Elena e Alessandra. Entrambe si occupano di cultura e sono appassionate d’arte. Dopo essersi ritrovate al Cavo due anni fa, hanno iniziato a pensare a come poter riaprire il cinema, sollecitate da tanti amici e voci di chi non vuole più vedere il degrado di un’area prima destinata al Paese.

Elena, che conosceva già gli artisti di Cracking Art, ha poi avuto la scintilla e li ha coinvolti, rendendo possibile l’avvio di tutto il progetto. A quel punto c’è stato un primo incontro al Cavo la scorsa Pasqua e vari incontri successivi che hanno visto in brevissimo tempo il mio coinvolgimento, oltre a quello di Paola, Martina, Claudio, Alessandra, Dario, Luigi, Rosella, Evelina, Dario, Andrea e tanti altri ancora tra Cavo, Genova, Roma e Milano. Sono loro, oltre a tanti cavesi e al preziosissimo aiuto dei negozianti del paese nella distribuzione dei granchi fucsia, ad aver reso possibile l’avvio del progetto.

Chi fa parte del comitato?

Il Comitato - che va precisato non ha alcun fine di lucro - è formato sia da villeggianti sia da cavesi ed è aperto a tutti quelli che vogliono partecipare. Il nostro team si coordina quasi quotidianamente fra Cavo, Milano, Roma, Genova e altre città ancora. 

Qual è il vostro rapporto con il territorio?

Fanno parte del comitato sia persone che vivono e lavorano tutto l’anno al Cavo o nei paesi vicini, poi c’è il gruppo dei cavesi “di fori”, come dicono all’Elba, cioè tutti quei cittadini che vivono e lavorano tutto l’anno nelle loro città, ma sempre col pensiero fisso di rubare un weekend, individuare un piccolo ponte per andare a passare anche pochi giorni in quell’oasi di tranquillità che sono il Cavo, l’isola d’Elba tutta e che tirano avanti pensando alla prossima estate. Per questo che ci siamo gettati tutti anima e corpo in questa iniziativa, anche sacrificando il nostro tempo libero e il nostro entusiasmo è risultato contagioso.

Il primo impatto è stato oltre qualsiasi aspettativa, come hanno dimostrato le centinaia di persone che quest’estate hanno partecipato con entusiasmo al progetto “Anch’io ho preso un granchio!”.

I negozianti di Cavo - dal Supermarket Conad al giornalaio, dalla ferramenta/nautica all’Hotel Maristella, da Anniluce all’Emporio Profumo di Mare, per finire con il Ristorante Bellariva e la Biglietteria Moby/Toremar - hanno contribuito attivamente al progetto, distribuendo i granchi fucsia all’interno dei propri esercizi come punti di raccolta delle donazioni, mentre tanti altri hanno esposto il proprio granchio. La risposta è stata davvero sorprendente.  

Dove è il cinema che volete riaprire e come volete farlo?

Il cinema si trova in pieno centro, proprio di fianco alla Chiesa e al campo sportivo - frequentato da ragazzi e bambini che si trovano a giocare accanto a una struttura totalmente abbandonata e fatiscente.

A partire dalla scorsa estate il Comitato ha voluto raccogliere un’esigenza emersa da più voci e mobilitare l’attenzione della comunità con il lancio della la campagna “Anch’io ho preso un granchio”, resa possibile grazie alla partecipazione del collettivo di artisti Cracking Art, attivo in tutto il mondo e per questa occasione sbarcato all’isola d’Elba con una grande invasione di granchi fucsia.

L’idea è sicuramente di riaprire il cinema, ma anche di far sì che lo spazio per la programmazione cinematografica possa diventare un luogo di ritrovo per presentazioni, incontri con scrittori e altre attività della comunità locale.

Avete detto che servono 50mila euro. Qual è lo stato della raccolta fondi adesso?

La cifra può anche superare i 50.000 euro. Bisogna infatti considerare le spese legate alla vera e propria ristrutturazione dell’area spettatori e dei locali tecnici necessari e poi, a seconda della tipologia di attrezzatura tecnologica: acquistata o noleggiata.

Da metà luglio a fine estate 2017, abbiamo raccolto circa 15.000 euro in poche settimane grazie alle donazioni raccolte per l’acquisto dei granchi fucsia di Cracking Art da parte delle tantissime persone che ci hanno richiesto di andare avanti con coraggio e di riaprire il cinema. Un risultato andato ben oltre le nostre aspettative, che però rappresenta la base di un impegno più grande da sostenere.

Quanto avete raccolto finora e come intendete raccogliere la restate cifra?

Per arrivare alla cifra necessaria per la riapertura, ci stiamo muovendo su più fronti. Da un lato stiamo lavorando per coinvolgere aziende sponsor con una forte presenza sul territorio attraverso piani di visibilità personalizzati. Abbiamo diverse idee che proporremo a breve a 3-4 realtà fortemente presenti all’isola d’Elba, non appena arriveremo a formalizzare il comodato d’uso con la proprietà, che si è dimostrata disponibile e attenta al nostro progetto e con cui stiamo formalizzando gli ultimi aspetti burocratici.

Inoltre stiamo lavorando per richiedere dei contributi a fondo perduto al Ministero dei Beni Culturali – Direzione Generale Cinema, grazie alla recente legge sulla riapertura e sul riammodernamento delle sale cinematografiche.

Oltre a queste due attività importanti, abbiamo in previsione altre campagne di marketing e fundraising rivolte ai sostenitori del progetto. Proprio ora stiamo per lanciare due aste su Charity Stars per la vendita al miglior offerente di due granchi che la scorsa estate sono stati firmati dall’olimpionico Gregorio Paltrinieri – che era al Cavo per un evento sportivo – e dallo chef Simone Rugiati, elbano di adozione. E poi è in arrivo una nuova ondata di granchi fucsia!

Avete altre iniziative da promuovere?

Dobbiamo concentrarci sui prossimi tre passaggi. I primi due burocratici - la firma a breve del comodato d’uso, quindi la definizione e la presentazione del progetto architettonico - e il terzo la raccolta dei fondi necessari. Anche attraverso Voi lanciamo un appello ad eventuali aziende che vogliano sostenerci.    

State pianificando altre iniziative specifiche per dare visibilità alla vostra attività? Ci potete dare un'anticipazione?

Certamente. Come detto la prossima sarà l’asta dei granchi fucsia firmati dai testimonial Paltrinieri e Rugiati. E poi abbiamo altre diverse idee, che lanceremo presto sui nostri social Facebook e Instagram. Continuate a seguirci!

Potremo comprare i granchi anche l'estate prossima?

Sì, certo, anche da subito sui nostri canali social. Visto il successo dei primi 500 granchi che sono andati esauriti, gli artisti di Cracking Art ci hanno infatti dato la possibilità di mettere in produzione altri 200 granchi, identici ai quelli realizzati per il lancio. Abbiamo inoltre fatto stampare delle simpatiche borsine di tela per l’estate con tanti granchi disegnati, in continuità con lo stile di Cracking Cinema Cavo. A breve faremo un post per informare tutti i sostenitori!