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Nella botte piccola c'è il vino buono verrebbe da dire. Già perché Rio è un comune piccolo piccolo, ma da qualche anno ospita una realtà grande grande: Elba Book Festival.

Si tratta di un Festival dedicato all'editoria indipendente, nato nel 2015 e si contraddistingue per mettere al centro della programmazione piccoli, grandi appuntamenti dedicati alla cultura. Perché infatti il centro del Festival sono (anche) gli appuntamenti quotidiani, ma anche gli spazi dedicati all'editoria indipendente con diverse realtà che espongono le loro pubblicazioni, anno dopo anno e che rappresentano uno dei punti fermi del festival.

Abbiamo intervistato così l'ideatore elbano di Elba Book: Andrea Lunghi.

Com'è nato Elba Book Festival?

Durante le festività pasquali del 2014 parlai della mia idea all’amica Roberta Bergamaschi, insegnante e autrice di libri per la didattica in lingua tedesca. Da subito Roberta rispose alla mia proposta in maniera entusiastica e subito decidemmo di coinvolgere un comune amico, Marco Belli, filosofo e scrittore di gialli che negli anni passati aveva avuto esperienze dirette come editore indipendente.

Da subito il nome scelto è stato Elba Book Festival perché lo abbiamo pensato come il festival dell’editoria indipendente dell’Elba. Nel settembre 2014 presentammo il progetto Elba Book all’amministrazione comunale e nel luglio 2015 prese il via la prima edizione.

A questo punto devo confessare una cosa: i mesi che precedettero la prima edizione furono assolutamente formativi per noi tutti, stavamo organizzando e allo stesso tempo imparando un vero e proprio nuovo mestiere. Ricordo che, nonostante i numerosi articoli usciti sulla stampa nazionale nei giorni precedenti, prendemmo coscienza del grande lavoro e del buon risultato solamente la prima sera. Il Centro Storico di Rio nell’Elba era gremito di persone, non una massa, ma appassionati della lettura e dei libri provenienti da tutta l’Isola. Una scommessa vinta che ci fece pensare di prolungare il festival di un giorno nella seconda edizione.

Chi sono i componenti dell'associazione e che ruolo hanno?

L’Associazione Culturale Elba Book Festival nasce nel 2016. La prima edizione fu organizzata da meme publishers, casa editrice a cui Marco Belli era legato. Il motivo di questa scelta fu dettato dal poco tempo a disposizione per far nascere un nuovo soggetto giuridico culturale.

I ruoli formali all’interno dell’Associazione vedono me come presidente, Roberta Bergamaschi vicepresidente e Marco Belli come direttore artistico. Durante la Prima Edizione erano stati coinvolti nel progetto Giorgio Rizzoni, insegnante e storico, e Matteo Bianchi poeta e giornalista, entrambi ferraresi, come peraltro Roberta e Marco. Nella costituzione giuridica dell’Associazione abbiamo coinvolto anche Giorgio e Matteo, che da allora continuano a dare il loro prezioso apporto di idee, contributi professionali e culturali.

Dal secondo anno abbiamo aperto un dialogo costante con il giornalista e scrittore Luciano Minerva e ancora, Claudia Lanzoni, giornalista freelance. Claudia da tre anni si occupa insieme a Matteo Bianchi dell’ufficio stampa, nello specifico segue i nostri social network e la comunicazione del Premio Lorenzo Claris Appiani.

In ultimo Joerg Duit, giornalista e musicista: una delle voci più autorevoli della radio nazionale austriaca Ö1. Da due anni Joerg cura l’aspetto musicale della serata inaugurale del festival.

Che temi vengono trattati e cosa ha per voi la priorità? Che messaggio volete trasmettere?

Trattandosi di una manifestazione dedicata all’editoria indipendente italiana al centro ci sono sempre il libro, gli autori e il ruolo dell’editore.

Ampio spazio è dato agli editori che nei quattro giorni di festival hanno modo di presentarsi e presentare i loro autori in location diverse. Negli ultimi anni si è consolidata la formula “colazione con l’autore”, una sorta di flash mob al quale assistono i turisti che la mattina si recano a fare colazione nei bar di tutte le località del Comune di Rio. Un anno abbiamo anche fatto presentazioni di libri sulle navi in arrivo all’Elba. Una sorta di benvenuto culturale ai graditi ospiti dell’Isola.

Elba Book Festival nasce con l'obiettivo di mettere assieme piccoli e medi editori al fine di condividere le varie esperienze del mercato cartaceo e digitale e per mettere a punto nuove strategie di joint venture, cooperazione, nuovi metodi di distribuzione, nuove proposte politiche per la tutela degli editori indipendenti.

La manifestazione vuole mettere al centro della propria politica culturale la promozione della lettura attraverso l'implementazione di una rete di soggetti attivi nel mondo del libro (biblioteche, librerie, editori, associazioni culturali, associazioni professionali, associazioni di volontariato). Il messaggio che vorremmo trasmettere è che la cultura è a tutti gli effetti elemento trainante per una parte del settore turistico, generatrice di indotto economico e stimolo per la nascita di microfiliere imprenditoriali.

Per alcuni aspetti il festival vuole anche mettere in luce questi dati e tentare di mostrare ai giovani quali possibili opportunità il comparto culturale può dare se pensato in maniera imprenditoriale e strettamente legato al luogo e alle sue peculiarità. 

Chi partecipa a Elba Book Festival?

Il festival è stato pensato sia per i residenti sia per quella fascia di turisti che oltre al mare pensano che il viaggio o la vacanza possano essere un’esperienza di arricchimento personale. Quello che ad ogni modo ci gratifica è la presenza di molti giovani.

In che modo viene riconosciuto Elba Book festival a livello nazionale? Ci sono stati riscontri anche a livello internazionale?

Elba Book Festival è considerato un microfestival, un genere di manifestazione che si sta diffondendo in tutta Europa.

Queste manifestazioni mirano a un rapporto diretto con i luoghi che le ospitano, solitamente lontani dal caos delle grandi città e delle località turistiche, alla ricerca di una autenticità che arricchisca e completi l’esperienza culturale. Questa è la nostra forza e allo stesso tempo il messaggio che di anno in anno riusciamo a trasmettere ai media italiani.

Per rispondere alla tua domanda sul riscontro mediatico posso dirti che ogni edizione ha avuto un crescendo esponenziale per quanto riguarda l’interesse mostrato dalla stampa. L’ultima edizione ha una rassegna di quasi duecento articoli usciti su testate cartacee e on-line a diffusione nazionale oltre alle molte interviste radio sia locali che nazionali. Trattandosi di una manifestazione nazionale ovviamente lo spazio che ci viene riservato oltralpe è limitato. La Radio Svizzera Italiana ha parlato di noi più volte negli anni passato al suo pubblico, così come lo ha fatto Ö1 Radio Österreich 1 in Austria. In ultimo, con grande sorpresa un mensile con diffusione europea, in lingua inglese, che parla dell’Italia e di luoghi da visitare nel Bel Paese ha citato noi e l’Elba accostandoci ad altre manifestazioni italiane molto più grandi e suggerendo ai lettori della rivista un viaggio in Italia durante il periodo festival. La rivista si chiama ITALIA! e l’articolo è uscito nell’aprile 2018. 

Quali sono i vostri obiettivi futuri?

Elba Book ha un potenziale ancora inespresso. Mi spiego meglio: creando i giusti presupposti, il festival potrebbe crescere ancora per quanto riguarda il numero di editori presenti, inoltre ci sono ancora ampi margini di crescita per quanto riguarda il programma collaterale che anticipa le date ufficiali del festival di una settimana.

Credits: la foto in anteprima è presa dalla pagina Facebook ufficiale dell'evento


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